Far controllare le candelette: Cause E come risolvere

Errore “Far controllare candelette” sul diesel – Guida completa
Gli automobilisti con auto diesel possono imbattersi nel messaggio “Far controllare candelette” sul quadro strumenti. Si tratta di un avviso specifico dei motori diesel, spesso inaspettato, ma da non ignorare. In questa guida Safari Car analizziamo il significato di questa spia, i sintomi, cause e soluzioni legati alle candelette difettose, con un approfondimento tecnico sui motori Multijet (1.3, 1.6, 2.0) e consigli per evitare problemi di candelette grippate in testata. Troverai inoltre esempi pratici ambientati a Talsano, Pulsano, Martina Franca e San Giorgio Ionico, oltre a un dizionario tecnico dei termini principali.
Cosa significa il messaggio “Far controllare candelette“
Quando sul display appare “Far controllare candelette”, l’auto sta segnalando un problema nel sistema di preriscaldo del motore diesel, invitando a effettuare un controllo. Le candelette (dette anche candele di preriscaldo) sono piccoli elementi riscaldanti inseriti nella testata di ogni cilindro del motore diesel. La loro funzione è pre-riscaldare la camera di combustione, facilitando l’accensione del gasolio a motore freddo e contribuendo a ridurre fumo bianco ed emissioni inquinanti nei primi secondi di funzionamento.
In pratica, a differenza dei motori benzina (che usano candele di accensione e scintille), i diesel innescano la combustione con il calore generato dalla compressione dell’aria; le candelette forniscono quel calore extra necessario all’avviamento soprattutto in clima freddo.
APPROFONDIMENTO SUL FUNZIONAMENTO DELLE CANDELETTE:
✅ Funzione delle candelette:
Nei motori diesel, la combustione avviene per compressione: l’aria viene compressa fino a diventare rovente, poi viene iniettato il gasolio che si accende spontaneamente.
🔧 Tuttavia, a motore freddo, la temperatura interna della camera di combustione potrebbe non essere sufficiente per far avvenire una combustione completa ed efficiente.
👉 Le candelette riscaldano preventivamente la camera di combustione, facilitando l’innesco del gasolio nella fase iniziale.
💨 Di conseguenza, una combustione più completa:
- riduce il fumo bianco (gasolio incombusto nei primi secondi);
- migliora l’efficienza dell’avviamento;
- riduce le emissioni inquinanti iniziali, come idrocarburi incombusti e particolato.
Perché compare la spia: Il messaggio “Far controllare candelette” si accende quando il sistema elettronico rileva che una o più candelette non funzionano correttamente. Può trattarsi di una candeletta bruciata (elemento riscaldante interrotto) o con valore di resistenza fuori specifica, di un problema al circuito elettrico (cavi, connettori) delle candelette, oppure – più raramente – di un guasto alla centralina candelette. In molti modelli Fiat/AlfaRomeo la comparsa di questo messaggio all’accensione indica appunto che almeno una candeletta è guasta. Non di rado la spia lampeggia per alcuni secondi e poi si spegne: il motore potrebbe comunque avviarsi, ma l’anomalia resta memorizzata. Se la spia rimane accesa fissa o il messaggio persiste anche a motore avviato, vuol dire che il problema è attuale.
Posso continuare a guidare? In generale, con una sola candeletta guasta il motore diesel funziona regolarmente una volta avviato. Infatti, a motore caldo le candelette non sono più indispensabili durante la marcia. Ad esempio, la spia potrebbe accendersi durante la guida pur senza sintomi evidenti: in tal caso l’auto circola normalmente e non serve fermarsi d’urgenza, ma è consigliabile programmare un controllo.
🚨 Attenzione: guidare a lungo con candelette difettose può però causare avviamenti difficoltosi, stress per batteria e motorino d’avviamento, maggiori emissioni allo scarico e deposito di carburante incombusto. Dunque, è opportuno non ignorare il messaggio e far verificare il sistema di preriscaldo appena possibile.
Sintomi di candelette difettose o usurate
Oltre alla spia sul cruscotto, ci sono vari sintomi che possono far sospettare candelette non più efficienti:
- Difficoltà di avviamento: il motore fatica a accendersi, soprattutto a freddo e basse temperature. Noti che il motore impiega più tempo del normale per avviarsi? Questo è il segnale più tipico di candelette di preriscaldo difettose. In climi miti come Taranto il fenomeno può essere lieve, ma nelle mattine più fredde dell’entroterra (es. a Martina Franca) un diesel con candelette deboli “gira a vuoto” più a lungo prima di prendere vita.
- Funzionamento irregolare nei primi secondi: il motore può girare in modo traballante subito dopo l’accensione, con mancate accensioni in uno o più cilindri finché non si scalda. Si avverte un minimo irregolare e qualche scossone iniziale, indice che non tutti i cilindri stanno bruciando bene da subito (la combustione è instabile finché la camera non raggiunge temperatura).
- Fumo allo scarico: l’avviamento a freddo con candelette inefficaci può produrre fumo bianco allo scarico nei primi istanti. Questo accade perché il gasolio iniettato in un cilindro freddo non brucia completamente e esce sotto forma di vapore biancastro finché la camera non si scalda. In altri casi può comparire fumo nero (combustione incompleta con particolato) quando il motore parte e brucia il carburante accumulato. Entrambi i tipi di fumo anomalo al momento dell’accensione indicano una combustione iniziale inefficiente dovuta a preriscaldo insufficiente.
- Cali di potenza iniziali e consumi maggiori: finché il motore non entra in temperatura, candelette malfunzionanti possono provocare un funzionamento poco brillante. Si nota una leggera mancanza di potenza a freddo e un aumento dei consumi, dovuti alla combustione non ottimale. In pratica il motore impiega più tempo a girare in modo regolare. Inoltre, la centralina potrebbe limitare le prestazioni finché la spia è accesa.
- Spia motore o altri allarmi: oltre al messaggio specifico, talvolta si accende anche la spia generica motore (gialla) sul cruscotto. Ciò avviene soprattutto nei modelli in cui il sistema di preriscaldo è monitorato dalla centralina motore: un guasto candelette viene registrato come DTC (Diagnostic Trouble Code) e fa illuminare la spia MIL. Il codice errore tipico in diagnosi è del tipo P0380 (circuito candelette) o specifici per ciascuna candeletta.
Se la tua auto diesel manifesta uno o più di questi sintomi, è il momento di intervenire. Anche in assenza di sintomi marcati (magari perché il clima di Taranto è generalmente mite), non sottovalutare il messaggio “Far controllare candelette”: affrontare per tempo il problema evita di ritrovarsi con il motore che non parte proprio nella giornata più fredda dell’anno!
Cause comuni di guasto alle candelette
Le candelette sono componenti robusti, progettate per resistere a temperature fino a 800-1000°C ad ogni avviamento, ma col tempo si usurano. Ecco le cause più comuni di malfunzionamento:
- Usura e cicli termici: ad ogni avvio a freddo le candelette si scaldano rapidamente e poi si raffreddano; dopo migliaia di cicli termici, l’elemento interno (filamento metallico o ceramico) può bruciarsi o aumentare di resistenza elettrica riducendo l’efficacia. È abbastanza normale che su un’auto diesel con oltre 100.000 km almeno una candeletta sia da sostituire (molti costruttori ne prevedono la sostituzione tra 80.000 e 120.000 km come manutenzione preventiva).
- Carburante e incrostazioni: impurità nel gasolio o piccole perdite dagli iniettori possono causare depositi carboniosi sulla punta della candeletta (la parte che sporge nella camera di combustione). Queste incrostazioni possono danneggiare il rivestimento e compromettere il funzionamento, oltre a rendere più difficile la rimozione (candeletta “incollata” dalla fuliggine cotta).
- Problemi elettrici: a volte il messaggio può derivare da cause indirette, come un cavo di alimentazione allentato o ossidato, un connettore scollegato, oppure un guasto alla centralina di preriscaldo (che gestisce tempo e intensità del riscaldamento). Ad esempio, su alcune Fiat è noto che falsi contatti nel cablaggio possano attivare la spia “far controllare candelette” anche con candelette sane. In ogni caso, un controllo in officina via diagnosi permette di identificare esattamente l’origine (es. “circuito candeletta cilindro 2 aperto” indica la candeletta n.2 aperta o il suo filo interrotto).
- Installazione errata o di bassa qualità: candelette non originali di scarsa qualità possono avere vita breve o valori non conformi. Anche un montaggio non corretto (coppia di serraggio errata) può danneggiare una candeletta nuova prematuramente. Ecco perché è importante affidarsi a ricambi di marca e al montaggio eseguito a regola d’arte.
Soluzioni: diagnosi e sostituzione delle candelette
Come procedere quando compare l’errore “Far controllare candelette”? Ecco i consigli pratici:
1. Diagnosi del sistema: la prima cosa da fare è individuare quale candeletta (o componente) causa il problema. In officina si utilizza il tester diagnostico collegandolo alla centralina: in pochi secondi viene rilevato il codice guasto e identificato il cilindro interessato. In alternativa, è possibile testare manualmente le candelette con un multimetro o un apposito tester di candelette. Scollegando il cablaggio e misurando la resistenza (impedenza) di ciascuna candeletta, si trova quella aperta (resistenza infinita) o fuori range (tipicamente le candelette buone hanno resistenze molto basse, ~1-2 ohm). Un metodo empirico è misurare l’assorbimento di corrente o utilizzare un tester dedicato che simula il funzionamento e dà un responso “OK” o “da sostituire”. Questa operazione richiede un minimo di competenza: se non sei pratico, lascia fare a un tecnico.
2. Sostituzione della candeletta guasta: una volta identificata, la candeletta difettosa va sostituita. In genere si consiglia di cambiare tutte le candelette insieme, soprattutto se sono vecchie – se una ha ceduto, le altre potrebbero seguirla a breve. Fortunatamente, il costo dei ricambi non è elevato: una candeletta nuova di marca può costare tra 10 e 20 € (a seconda del modello), quindi anche sostituire un intero set di 4 candelette è accessibile. La manodopera consiste nello smontare quelle vecchie e montare le nuove con attenzione. Su molti motori l’operazione è relativamente semplice (richiede di togliere il coprimotore, scollegare i connettori e svitare le candelette dal loro pozzetto), ma – come vedremo nel focus tecnico – può complicarsi se le candelette sono bloccate. Per questo, è consigliabile affidarsi a un meccanico esperto, soprattutto nel caso di vetture moderne: le candelette infatti “non rientrano tra le attività consentite ai non professionisti” secondo la legge, in quanto componenti delicati legati al sistema di combustione.
3. Azzeramento spia: dopo la sostituzione, il messaggio di errore può spegnersi automaticamente all’avviamento successivo (se l’auto rileva che tutte le candelette ora funzionano). In alcuni casi può essere necessario un azzeramento tramite diagnosi dell’errore memorizzato. Questo fa parte del servizio in officina: al termine del lavoro il tecnico controlla che non vi siano più DTC attivi e che la spia candelette non si accenda più.
4. Manutenzione preventiva: per evitare di ritrovarti con candelette bruciate nel momento meno opportuno, considera di sostituirle in via preventiva intorno ai 100.000 km (come da indicazione di alcuni costruttori) o comunque dopo ~5-6 anni su vetture molto utilizzate. Ciò è particolarmente consigliato se abiti in zone interne più fredde (ad esempio la Valle d’Itria) o se noti già qualche avvio incerto. Una manutenzione programmata ti mette al riparo da problemi invernali e – come vedremo – può prevenire il rischio di grippaggio delle candelette dovuto a troppi anni senza smontarle.
Nota: In rari casi, se la diagnosi non rileva candelette bruciate, va considerata la centralina di preriscaldo. Questa centralina comanda le candelette e, se difettosa, può generare l’errore. La sostituzione della centralina candelette (o relè temporizzato, nei sistemi più semplici) è un’altra possibile soluzione se tutte le candelette risultano funzionanti ma la spia persiste.
Approfondimento tecnico: candelette bloccate nei motori Multijet
I motori turbodiesel Multijet (Fiat, Alfa Romeo, Jeep – cilindrate 1.3, 1.6, 2.0 e derivate) sono molto diffusi a Taranto e provincia. Si tratta di propulsori affidabili e di lunga durata, ma presentano una difficoltà meccanica comune quando si interviene sulle candelette: col passare del tempo, le candelette possono incollarsi/grippare nella testata motore. Questo fenomeno, noto ai meccanici, si verifica perché i residui carboniosi e la ruggine “cucinano” la candeletta nella sua sede rendendola estremamente dura da svitare. Il rischio? Rompere la candeletta durante la rimozione, lasciando un pezzo bloccato nel motore. Vediamo perché accade e come prevenirlo.
Candelette incollate o grippate nella testata
Le candelette grippate sono un problema insidioso: dall’esterno sembrano semplici da svitare con una chiave, ma quando sono arrugginite o incrostate possono opporre resistenza oltre il limite di rottura del loro corpo filettato (generalmente sottile). Nei motori Multijet 16V (ad esempio il 1.3 MJET da 75-95 CV o il 2.0 JTDM) le candelette sono piccole e avvitate nella testata in posizione molto calda. Se non vengono mai smontate per 5-10 anni, la combinazione di fuliggine, calamina e ossidazione le può letteralmente incollare al metallo. Quando si tenta di svitarle, si sente che sono dure: forzare in questo caso è pericoloso, perché la candeletta può spezzarsi. Una parte rimane bloccata nel foro (di solito la punta o lo stelo filettato), e a quel punto rimuoverla diventa molto difficile: spesso è necessario utilizzare estrattori speciali e, nei casi peggiori, smontare la testata dal motore per poter forare/estrarre il pezzo residuo. Si capisce quindi che rompere una candeletta grippata può trasformare una semplice riparazione da 15€ in un intervento da diverse centinaia di euro!
Perché nei MultiJet succede spesso? Non è un difetto progettuale grave, ma una conseguenza della manutenzione tardiva: questi motori riescono ad avviarsi anche con 1-2 candelette non funzionanti (soprattutto nelle nostre zone temperate). Così può capitare che si tardi a sostituirle finché non sono tutte esaurite dopo molti anni. Inoltre, le candelette MultiJet hanno filettature molto lunghe e sottili: la parte finale tende a incrostarsi e “coccare” nel forochampionautoparts.com. La dilatazione termica differente tra metallo della candeletta e alluminio della testata può contribuire al serraggio eccessivo. Infine, l’accessibilità limitata in alcuni modelli induce a esercitare torsioni non perfettamente allineate, aumentando il rischio di rottura se sono bloccate.
Come smontare le candelette senza romperle: consigli pratici
Per prevenire la rottura in fase di smontaggio, i meccanici esperti adottano procedure specifiche. Ecco i consigli tecnici da applicare prima di svitare una candeletta ostinata:
- 1. Applicare olio penetrante (sbloccante): Spruzzare o versare un buon lubrificante penetrante sulla base della candeletta, in modo che penetri lungo la filettatura. Operare a motore tiepido o caldo aiuta la penetrazione. È fondamentale lasciare agire l’olio diverse ore (meglio ancora una notte intera) per ammorbidire le incrostazioni. Questo passaggio di pre-lubrificazione preventiva è cruciale per aumentare le chance di successo.
- 2. Riscaldare la candeletta: Dopo aver allentato di pochissimo la candeletta (quel tanto che basta a far penetrare l’olio lungo il filetto), conviene riscaldare la zona. Il metodo più semplice è avviare il motore e farlo scaldare alla temperatura di esercizio, così la testata si dilata leggermente e le incrostazioni si indeboliscono. In alternativa, sui banchi da lavoro si può far passare corrente direttamente attraverso la candeletta per qualche minuto (attenzione: metodo da elettrauto esperto). Il calore aiuta a sbloccarla rendendo più facile il movimento.
- 3. Svitare gradualmente con la chiave dinamometrica: A questo punto si può tentare di svitare la candeletta con estrema cautela. Utilizzare una chiave dinamometrica è importante: consente di controllare la coppia applicata. Non appena si raggiunge la coppia di serraggio originaria (indicativamente sui 20-25 Nm, a seconda del modello) ci si deve fermare: se si continua a forzare oltre, la candeletta potrebbe spezzarsi! Meglio procedere con un movimento graduale a impulsi: allenta di pochi gradi, riavvita di un grado, allenta un po’ di più, e così via. Questa tecnica di “vai e vieni” aiuta a rompere le incrostazioni poco a poco. Se incontri ancora molta resistenza, non insistere fino al punto di rottura: riapplica altro lubrificante, riscalda di nuovo e riprova dopo qualche minuto. La pazienza è la chiave: potrebbe essere necessario ripetere il ciclo di olio e calore più volte.
- 4. Estrattori e interventi avanzati: Se nonostante tutto la candeletta non si muove o si rompe parzialmente, entra in gioco l’estrattore di candelette. È uno strumento specifico che si fissa sul moncone rimasto e permette di tirarlo fuori senza smontare la testata. Officine specializzate (come i centri Bosch Diesel) dispongono di kit di estrazione per candelette spezzate, spesso risolvendo il problema in poche ore. In casi estremi, l’unica soluzione resta lo smontaggio della testata e la rimozione del residuo al banco (con conseguente sostituzione della guarnizione testa, ecc., quindi un lavoro molto più oneroso). È bene però sottolineare che, applicando i metodi sopra con cura, la maggior parte delle candelette grippate si può rimuovere senza danni. Ad esempio, in Safari Car Taranto siamo attrezzati per affrontare queste evenienze con gli strumenti adeguati, minimizzando i rischi.
In sintesi: per evitare il “dramma” della candeletta spezzata, agisci con calma e metodo. Lubrificazione, riscaldamento e controllo della coppia di svitamento sono gli alleati migliori. Mai forzare a secco una candeletta che oppone troppa resistenza! Se non ti senti sicuro, meglio fermarsi e affidare il lavoro a un’officina esperta – il tuo portafoglio ringrazierà.
Come prevenire il grippaggio delle candelette
La prevenzione del problema inizia dalla manutenzione programmata di cui parlavamo: sostituire le candelette a intervalli ragionevoli (prima che diventino “fossili” nella testata). Ad esempio, cambiarle ogni ~100.000 km non solo garantisce avviamenti sempre pronti, ma fa sì che non restino bloccate per troppi anni. Inoltre:
- Usa candelette di qualità e serraggi corretti: quando si montano quelle nuove, rispettare la coppia di serraggio prescritta dal costruttore è fondamentale. Un serraggio corretto evita sia allentamenti che eccessivo schiacciamento della filettatura (che poi rende difficile svitare). Le candelette nuove di solito vanno avvitate fino a un valore specifico (es. ~15 Nm per molte M10) indicato sulla confezione o dal manuale d’officina. In Safari Car utilizziamo sempre la chiave dinamometrica per questa operazione. Inoltre, se la candeletta ha un dado di fissaggio del cavo, va serrato anch’esso secondo specifica.
- Pulizia delle sedi: ogni volta che si rimuovono le vecchie candelette, è buona norma pulire il foro nella testata da residui e depositi. Esistono maschi pulisci-filetto e spazzolini appositi per eliminare carboncino e olio bruciato. Una sede pulita facilita il montaggio della candeletta nuova e ne preverrà il futuro grippaggio.
- Interventi tempestivi: non aspettare di avere tutte le candelette bruciate. Appena compare il messaggio su un’auto non più nuova, programma la sostituzione. Come detto, circolare con 1 candeletta guasta è possibile, ma se divengono 2 o 3 potresti poi trovarti con avviamenti impossibili e dover affrontare lo smontaggio di candelette molto più incollate. Meglio giocare d’anticipo. Anche far controllare e allentare/riserrare leggermente le candelette ogni paio d’anni (durante un tagliando, ad esempio) può essere una misura preventiva utile per evitare il bloccaggio permanente.
Ora che abbiamo visto sia gli aspetti user-friendly che quelli tecnici avanzati, passiamo ad alcuni casi pratici reali avvenuti in zona Taranto, utili per capire come queste situazioni si risolvono nella pratica quotidiana.
Esempi pratici (Taranto e provincia)
Di seguito quattro casi reali – situazioni tipiche accadute ad automobilisti della provincia di Taranto – con l’esito dell’intervento (coperto da garanzia oppure non coperto):
- Talsano – Fiat 500X 1.6 Multijet (2020): Un cliente di Talsano nota la spia “Far controllare candelette” sulla sua 500X di appena 3 anni, ancora in garanzia ufficiale. L’auto parte senza problemi evidenti, ma per scrupolo si rivolge alla nostra officina Safari Car. La diagnosi rivela una candeletta bruciata (cilindro 3). In meno di un’ora sostituiamo tutte e 4 le candelette con ricambi originali. Esito: coperto – intervento totalmente gratuito per il cliente, in quanto la vettura era ancora coperta da garanzia Fiat.
- Pulsano – Fiat Grande Punto 1.3 MJT (2008): Una giovane di Pulsano fatica ad avviare la sua Grande Punto nelle mattine fredde e vede comparire la spia delle candelette. L’auto ha ~140.000 km e fuori garanzia da anni. In officina troviamo 2 candelette su 4 bruciate. Purtroppo, una candeletta risulta bloccata in testata: al primo tentativo si è spezzata lasciando la punta incastrata. Procediamo con un estrattore speciale, riuscendo a rimuoverla senza dover smontare la testata (scongiurando un costo elevato). Sostituiamo tutte le candelette e l’auto torna a funzionare perfettamente. Esito: non coperto – il veicolo era fuori garanzia, la cliente ha sostenuto il costo dell’intervento (incluso un extra per l’estrazione complessa), comunque soddisfatta per aver evitato danni maggiori.
- Martina Franca – Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDM (2015): Un automobilista di Martina Franca avverte avviamenti lenti e fumo bianco allo scarico nelle mattine invernali. Nessun messaggio sul cruscotto all’inizio, finché dopo qualche settimana compare “Far controllare candelette”. La Giulietta (80.000 km) non è più in garanzia, ma il cliente aveva stipulato un’estensione di garanzia al momento dell’acquisto usato da Safari Car. In officina individuiamo una candeletta aperta e le altre tre indebolite. Vengono tutte sostituite. Esito: coperto – grazie all’estensione di garanzia Safari Car, il cliente non ha pagato la riparazione. Dopo l’intervento l’auto si avvia molto più rapidamente e il fumo allo scarico è sparito.
- San Giorgio Ionico – Jeep Renegade 1.6 MJT (2016): Il proprietario di una Jeep Renegade di San Giorgio Ionico nota il messaggio “Glow plugs check” (versione inglese di “Far controllare candelette”) sul display, soprattutto a motore caldo riavviando dopo brevi soste. L’auto (circa 100.000 km) è fuori garanzia da poco; in diagnosi troviamo un malfunzionamento della centralina candelette che dava falsi positivi. Le candelette infatti risultano tutte funzionanti al test. Procediamo comunque a una pulizia dei contatti e per sicurezza sostituiamo la centralina di preriscaldo. Problema risolto. Esito: non coperto – trattandosi di un guasto elettrico su vettura fuori garanzia, il costo è stato a carico del cliente. In compenso, approfittando dell’intervento, il cliente ha richiesto anche il tagliando completo, usufruendo di uno sconto fedeltà presso Safari Car.
Come si vede da questi esempi, ogni situazione può avere le sue particolarità: l’importante è affidarsi a professionisti che sappiano diagnosticare correttamente la causa dell’errore e intervenire con gli strumenti adeguati. Che sia coperto da garanzia o meno, risolvere prontamente i problemi alle candelette garantisce alla tua diesel lunga vita e avviamenti sempre affidabili, anche nelle mattine più fredde.
FAQ – Domande frequenti sulle candelette e la spia di preriscaldo
Cosa significa esattamente “Far controllare candelette” sulle auto diesel?
Significa che la centralina del motore ha rilevato un problema nel circuito delle candelette di preriscaldo. In pratica, una o più candelette potrebbero essere bruciate o non funzionare a dovere, oppure ci potrebbe essere un guasto nel sistema che le comanda. È un messaggio di avviso: ti invita a far verificare le candelette in officina, perché il motore potrebbe avere difficoltà ad avviarsi a freddo. Non è un allarme di pericolo immediato, ma va preso in carico quanto prima per evitare disagi.
Posso guidare normalmente con la spia delle candelette accesa?
Se il motore parte e gira normalmente, puoi guidare senza rischi immediati perché a motore caldo le candelette non sono più attive. Tuttavia, la spia accesa indica che il sistema di avviamento a freddo non è efficiente al 100%. È consigliabile non posticipare troppo: guida pure l’auto ma prenota un controllo appena possibile. Ignorare a lungo la spia può portare a difficoltà di avviamento (soprattutto in inverno) e potrebbe causare l’accumulo di carburante incombusto che sporca candelette e candele (nei diesel le “candele” come termine colloquiale ci si riferisce comunque alle candelette). In sintesi: sì, puoi guidare, ma programma la sostituzione delle candelette difettose al più presto.
Quali sono i sintomi di una o più candelette bruciate?
I sintomi principali sono: difficoltà ad avviare il motore a freddo, il motore “gira a vuoto” più a lungo prima di accendersi; funzionamento iniziale irregolare con tremolio del motore nei primi secondi; fumo bianco allo scarico subito dopo l’accensione (causato da gasolio non bruciato in uno dei cilindri freddi); possibile aumento di fumo nero e odore di gasolio incombusto; lieve calo di potenza a freddo e, ovviamente, l’accensione della spia o messaggio “Far controllare candelette”. In alcuni casi può accendersi anche la spia motore gialla. Se noti uno o più di questi sintomi, è probabile che una candeletta sia guasta.
Quanto costa sostituire le candelette?
La sostituzione delle candelette è in genere un intervento abbastanza economico. Le candelette costano mediamente tra 10€ e 20€ ciascuna a seconda di marca e modello, quindi anche cambiandone 4 il costo dei ricambi è contenuto. La manodopera può variare: in molti casi si tratta di 1 ora di lavoro circa. Indicativamente, in officina il costo totale può oscillare tra 80€ e 150€ per sostituire un set completo di candelette (pezzi e manodopera). Tuttavia, se una candeletta è bloccata e difficile da estrarre, il tempo di lavoro (e quindi il costo) può aumentare. Nei casi peggiori – ad esempio candeletta spezzata da estrarre – l’intervento diventa più complesso e costoso. Ma nella maggior parte dei casi, è una riparazione dal costo moderato, soprattutto se preventiva.
Come si controllano le candelette?
Il test più semplice si fa con un multimetro (tester): si misura la resistenza elettrica tra il terminale della candeletta e massa. Una candeletta buona ha resistenza molto bassa (ad esempio 1 Ω), una candeletta bruciata invece risulta circuito aperto (resistenza infinita) In alternativa, esistono tester dedicati: si collegano alla batteria e alla candeletta, applicano tensione per qualche secondi simulando il lavoro e danno esito “OK” (luce verde) o “guasta” (luce rossa). Un altro metodo empirico, usato da alcuni meccanici, è alimentare direttamente la candeletta con la batteria per pochi secondi a vuoto e vedere se si scalda (attenzione: questo è pericoloso se fatto impropriamente, meglio usare il tester). In generale, consigliamo di far eseguire il controllo in officina: in pochi minuti si individuano le candelette da cambiare.
Cosa fare se una candeletta si spezza durante la rimozione?
Se succede il peggio – ovvero la candeletta si rompe mentre cercavi di svitarla – non tentare soluzioni improvvisate. Spegnere il motore e non insistere. La parte rimasta incastrata va estratta con attrezzi specifici (estrattore di candelette). Porta l’auto in un’officina attrezzata: spesso si riesce a rimuovere il frammento senza togliere la testata, con un intervento mirato. Cercare di avviare il motore con un pezzo di candeletta in camera di combustione potrebbe causare danni gravissimi (la punta potrebbe finire nel cilindro!). Dunque, in caso di rottura, l’unica cosa da fare è affidarsi a professionisti che possano estrarre il pezzo in sicurezza. Da Safari Car abbiamo gestito diversi casi di candelette spezzate, risolvendoli senza danni al motore – ma sconsigliamo vivamente il fai-da-te in queste circostanze.
Glossario tecnico
- Candeletta (di preriscaldo): elemento incandescente utilizzato nei motori diesel per riscaldare la camera di combustione prima dell’avviamento. È un riscaldatore elettrico a immersione, raggiunge circa 800°C in pochi secondi, facilitando l’accensione del gasolio a motore freddo. Ogni cilindro ha la sua candeletta, avvitata nella testata.
- Multimetro: strumento di misura elettrico, chiamato anche tester, usato per misurare vari parametri come tensione, corrente e resistenza (impedenza) di un circuito. Nel nostro contesto serve a misurare la resistenza delle candelette per capire se sono interrotte (resistenza infinita) o funzionanti (bassa resistenza, pochi ohm).
- Impedenza: termine tecnico che indica la resistenza elettrica in corrente alternata, ma colloquialmente viene usato anche per indicare la resistenza elettrica in generale. Nel controllo delle candelette si misura la resistenza (a corrente continua) del filamento interno: un valore anomalo di impedenza/resistenza significa che la candeletta è guasta.
- Preriscaldo: fase in cui le candelette sono attive prima dell’avviamento del motore diesel. Dura alcuni secondi (indicati dalla spia a spirale sul cruscotto): durante il preriscaldo, le candelette portano la camera di combustione a una temperatura adatta ad accendere spontaneamente il gasolio al primo giro di motorino. Un sistema di post-preriscaldo può mantenere le candelette accese per breve tempo dopo l’avvio, per stabilizzare il minimo e ridurre le emissioni iniziali.
- Grippaggio: in generale significa bloccaggio per attrito. Nel nostro caso si riferisce al fenomeno per cui la candeletta rimane bloccata nella testata a causa di corrosione, ruggine o depositi carboniosi, come se fosse “incollata”. Una candeletta grippata offre estrema resistenza allo svitamento, rischiando di rompersi se forzata. Il termine si usa anche per motori (motore grippato) quando pistone e cilindro si bloccano per mancanza di lubrificazione, ma qui parliamo di grippaggio localizzato della candeletta nel suo foro.