Pulizia DPF: mantenere il veicolo in marcia – Cosa significa?
Hai visto comparire il messaggio ‘Pulizia DPF mantenere il veicolo in marcia’ sul cruscotto? Non preoccuparti: è un avviso normale che indica la rigenerazione del filtro antiparticolato (FAP/DPF). In questa guida ti spieghiamo cosa fare per risolvere.

Pulizia DPF: mantenere il veicolo in marcia – cosa significa?
Se sul cruscotto della tua auto compare la scritta “Pulizia DPF, mantenere il veicolo in marcia”, non ignorarla. Questo messaggio segnala l’inizio della rigenerazione del filtro antiparticolato (chiamato spesso FAP, ma il nome tecnico corretto è DPF). In questa guida ti spieghiamo cosa fare, perché compare l’avviso e come proteggere il motore.
Cos’è il DPF e perché è importante 🧱
Il DPF (Diesel Particulate Filter) è un filtro montato sui veicoli diesel, che trattiene le particelle sottili inquinanti prodotte dalla combustione. Quando si riempie, il sistema lo “pulisce” bruciando i residui a temperature elevate: è il processo di rigenerazione.
- DPF vs FAP: spesso vengono usati come sinonimi. Il FAP è un tipo di “DPF” con additivo (sistema usato da PSA, ora Stellantis), mentre il DPF standard rigenera con le sole alte temperature dei gas di scarico.
Quando appare il messaggio “Pulizia DPF, mantenere il veicolo in marcia” 🚦
Questo messaggio compare quando il processo di rigenerazione automatica non riesce a completarsi. I motivi più comuni:
- ⚠️ Tragitti brevi e frequenti (tipico della guida urbana a Taranto)
- ⛽ Spegnimenti frequenti del motore prima della fine del ciclo
- 🌡️ Temperature troppo basse o condizioni di carico non ottimali
In questi casi, la centralina ECU interviene chiedendo al conducente di proseguire la marcia per completare la rigenerazione.
Cosa fare quando compare l’avviso 🔧
Ecco cosa dovresti fare per aiutare il DPF a rigenerarsi correttamente:
- 🛣️ Prosegui la marcia per almeno 15-20 minuti
- 🚗 Mantieni la velocità sopra i 60 km/h
- 🔄 Tieni il motore sopra i 2000 giri/min, ma non oltre i 2500 giri/min
- 🌬️ Evita fermate o accelerazioni brusche
È ideale percorrere la tangenziale di Taranto o tratti extraurbani come la SS7, evitando traffico cittadino.
Approfondimento tecnico per utenti esperti 🛠️
La rigenerazione del DPF può essere:
- Passiva: avviene automaticamente a temperatura elevata e in condizioni ottimali.
- Attiva: avviata dalla centralina ECU in assenza di condizioni ideali.
- Forzata: effettuata in officina tramite diagnostica.
🔍 Un DPF che non riesce a rigenerarsi va incontro a:
- Intasamento (rischio di danni a turbina e valvola EGR)
- Accensione della spia motore
- Inserimento in modalità recovery (limitazione potenza)
- Necessità di sostituzione (costi elevati)
In alcuni casi, l’uso di additivi diesel specifici può aiutare a prevenire la formazione di residui carboniosi.
Cosa succede tecnicamente durante la rigenerazione del DPF:
Durante la rigenerazione attiva del DPF (Diesel Particulate Filter), la centralina ECU modifica i parametri di iniezione posticipando il ciclo (post-iniezione) per aumentare la temperatura dei gas di scarico oltre i 600 °C, soglia necessaria per la combustione del particolato solido (PM10, PM2.5). Questo processo ossida le particelle in CO₂ e ceneri, riducendo drasticamente la massa di inquinanti accumulati nel filtro.
Parallelamente, nei veicoli dotati di sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), entra in gioco l’AdBlue, una soluzione di urea al 32,5% che viene nebulizzata a valle del DPF. A temperature elevate, l’AdBlue si decompone in ammoniaca, che reagisce con gli ossidi di azoto (NOx) presenti nei gas di scarico all’interno del catalizzatore SCR, trasformandoli in azoto (N₂) e vapore acqueo.
Quindi, mentre il DPF rigenera e abbate il particolato, l’AdBlue lavora sugli NOx: due sistemi distinti ma complementari, fondamentali per rispettare i limiti imposti dalla normativa Euro 6d-ISC-FCM.
Sebbene ci sia un leggero aumento delle emissioni di CO₂ durante la rigenerazione, l’effetto complessivo è una drastica riduzione degli inquinanti più pericolosi per la salute umana e per l’ambiente. Non completare correttamente il processo può causare:
- Intasamento del filtro DPF
- Aumento della contropressione allo scarico
- Attivazione della modalità recovery (limitazione delle prestazioni)
- Surriscaldamento della turbina
- Rischi di danneggiamento delle fasce elastiche e delle valvole
Una gestione corretta della rigenerazione e un uso regolare dell’AdBlue con liquidi di qualità sono fondamentali per mantenere il sistema di post-trattamento efficiente nel tempo.
📘 Dizionario dei principali termini tecnici
Particolato (o particolato atmosferico)
Insieme di microscopiche particelle solide o liquide sospese nell’aria, prodotte principalmente dalla combustione incompleta del carburante nei motori, soprattutto diesel. Le particelle variano per dimensione e composizione chimica e si classificano in PM10, PM2.5 e PM1 (più piccole sono, più sono pericolose).
Il particolato è responsabile di irritazioni alle vie respiratorie, problemi cardiovascolari e contribuisce alla formazione di smog e inquinamento urbano.
Il particolato è maggiore nei motori diesel perché la combustione avviene a temperature e pressioni più elevate, con una miscela povera di ossigeno. Questo favorisce la formazione di particelle carboniose (PM), molto più abbondanti rispetto a quelle prodotte da motori benzina, GPL o metano.
PM10
Particolato con diametro inferiore a 10 micron. È composto da fuliggine e residui della combustione diesel. Si deposita nelle vie respiratorie superiori ed è associato a problemi respiratori.
PM2.5
Particolato ultrafine con diametro inferiore a 2,5 micron. È ancora più pericoloso perché penetra in profondità nei polmoni e può raggiungere il flusso sanguigno.
NOx (Ossidi di azoto)
Inquinanti gassosi prodotti dalla combustione a temperature elevate nei motori diesel. Contribuiscono allo smog, alle piogge acide e ai problemi respiratori.
Urea (AdBlue)
Soluzione al 32,5% di urea in acqua demineralizzata. Spruzzata nel sistema SCR, aiuta a trasformare gli NOx in azoto (N₂) e vapore acqueo, riducendo l’inquinamento.
DPF (Diesel Particulate Filter)
Filtro antiparticolato installato sullo scarico dei motori diesel. Trattiene e brucia le particelle solide (PM) per ridurre le emissioni inquinanti.
FAP
Termine improprio ma comunemente usato per indicare il DPF. In alcuni casi, indica filtri con additivo (principalmente nei veicoli PSA – Citroën/Peugeot).
Rigenerazione DPF
Processo tramite il quale il filtro DPF brucia le particelle accumulate, grazie a un aumento controllato della temperatura dei gas di scarico.
Modalità Recovery
Stato di emergenza attivato dalla centralina ECU quando rileva un’anomalia grave. Il motore riduce potenza e prestazioni per proteggere i componenti.
Post-iniezione
Tecnica usata per aumentare la temperatura dei gas di scarico durante la rigenerazione del DPF, iniettando gasolio a combustione già avvenuta.
SCR (Selective Catalytic Reduction)
Sistema catalitico che lavora con l’AdBlue per abbattere gli NOx. Spesso integrato nei motori Euro 6 diesel.
ECU (Engine Control Unit)
La centralina elettronica che gestisce tutti i parametri del motore: iniezione, rigenerazione, controllo emissioni e attivazione degli avvisi.
Esempi pratici 🧩
✅ Esempio 1 – Rigenerazione completata correttamente
Francesco, di Talsano, nota il messaggio “Pulizia DPF, mantenere il veicolo in marcia”. Prosegue in tangenziale per 10 minuti a velocità costante. Il messaggio scompare.
Esito: nessun problema, rigenerazione completata.
✅ Esempio 2 – Problema evitato grazie all’uso corretto
Giovanna, di Pulsano, usa regolarmente additivi e percorre tratte extraurbane settimanali. Mai comparsa la spia.
Esito: il DPF si rigenera passivamente, senza bisogno di interventi.
❌ Esempio 3 – Ignora l’avviso, poi recovery
Gianni, di Martina Franca, spegne il motore appena appare l’avviso. Dopo due episodi, la vettura entra in recovery e accende la spia motore.
Esito: necessaria rigenerazione forzata in officina.
❌ Esempio 4 – Solo percorsi brevi in città
Lucia, di San Giorgio Ionico, guida solo in città e non raggiunge mai condizioni ottimali. Il DPF si intasa.
Esito: filtro da pulire smontandolo dopo 80.000 km.
FAQ: Domande frequenti sulla pulizia del DPF
Perché non devo spegnere il veicolo durante la rigenerazione?
Perché interrompere una rigenerazione può impedire al filtro di bruciare il particolato accumulato. Se succede più volte, il DPF rischia di intasarsi completamente e attivare la modalità recovery, con prestazioni ridotte e necessità di rigenerazione forzata in officina.
Cosa succede se spengo il motore?
Una sola interruzione non crea problemi gravi, ma se l’auto non riesce mai a completare la rigenerazione, si accumulano residui nel filtro. Il risultato? Accensione della spia motore, attivazione del recovery e rischio di sostituzione del DPF con costi elevati.
La rigenerazione forzata è in garanzia?
No. Anche se viene eseguita in officina autorizzata, la rigenerazione forzata è un intervento legato alla manutenzione ordinaria e non è coperta da garanzia. È responsabilità del conducente guidare in modo da favorire le rigenerazioni automatiche.
Posso usare additivi per il FAP/DPF?
Sì, ma solo di marca affidabile. Gli additivi per DPF aiutano a ridurre la temperatura necessaria alla rigenerazione e migliorano la combustione. Attenzione però: non sostituiscono la rigenerazione e vanno usati nel rispetto delle indicazioni del produttore.
La rigenerazione del DPF è davvero utile? Durante il processo non inquina di più?
Sì, è utile e necessaria. Il filtro antiparticolato (DPF o FAP) serve a catturare le polveri sottili (PM10 e PM2.5) prodotte dai motori diesel. Quando queste particelle si accumulano, il filtro deve “autopulirsi” attraverso la rigenerazione: un processo che brucia i residui accumulati, trasformandoli in CO₂ e piccole quantità di cenere.
È vero che durante questa fase si alza momentaneamente la temperatura dei gas di scarico e si produce un po’ di anidride carbonica in più, ma si tratta di un effetto temporaneo e necessario per eliminare polveri molto più nocive. La rigenerazione è quindi una strategia di compensazione: produce una piccola quantità di CO₂ per smaltire sostanze molto più dannose per l’uomo e per l’ambiente.
Senza questo processo, le emissioni aumenterebbero in modo esponenziale, e il veicolo perderebbe omologazione ambientale Euro 6.
L’AdBlue è una fregatura? È inutile e crea problemi?
Assolutamente no. L’AdBlue è essenziale per i motori diesel con sistema SCR: abbassa drasticamente gli NOx trasformandoli in azoto e vapore acqueo. I problemi nascono solo se si usa prodotto di scarsa qualità o si trascura la manutenzione dell’impianto.
L’AdBlue serve per la rigenerazione del DPF?
No, il sistema AdBlue e il filtro DPF sono due tecnologie distinte con funzioni differenti.
L’AdBlue è una soluzione a base di urea che viene utilizzata nei motori diesel dotati di sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) per abbattere gli NOx (ossidi di azoto), non le polveri sottili.
Il DPF filtra fisicamente il particolato, mentre l’AdBlue trasforma chimicamente i NOx in azoto (N₂) e vapore acqueo tramite reazione catalitica.
Perciò: l’AdBlue non interviene nella rigenerazione del DPF, ma è fondamentale per rispettare gli standard antinquinamento su due fronti diversi.
Quanto dura in media un DPF?
Dipende dallo stile di guida. Su veicoli ben mantenuti può durare anche oltre 200.000 km. L’uso urbano frequente, le rigenerazioni interrotte o l’uso di carburanti scadenti possono ridurre drasticamente la sua durata.
Come faccio a sapere se la rigenerazione è in corso?
In molte auto moderne compare un messaggio tipo “Pulizia DPF in corso, mantenere il veicolo in marcia”. In altre, ci sono sintomi indiretti come il regime minimo più alto, una leggera variazione nel sound o un aumento dei consumi temporaneo.
Esiste un modo per “forzare” la rigenerazione in autonomia?
No, non esiste una procedura sicura per farlo da soli. Alcuni modelli prevedono funzioni attivabili da diagnostica professionale, ma è sempre necessario l’intervento di un tecnico.
Cosa succede se ignoro più volte il messaggio di rigenerazione?
Il filtro si ostruisce completamente. L’auto entra in recovery e spesso non parte più. A quel punto, l’unica soluzione è la rigenerazione forzata (circa 100-150€) o la sostituzione del DPF (fino a 1.000–2.000€ nei casi più gravi).
Posso disattivare il DPF?
No. È illegale. La rimozione del DPF comporta sanzioni amministrative, respingimento alla revisione e possibile sequestro del veicolo. Inoltre, la centralina ECU rileva l’assenza del filtro nei controlli OBD.
La pulizia chimica del DPF è efficace?
In molti casi sì, soprattutto quando l’intasamento non è ancora completo. Esistono prodotti e tecniche per la pulizia professionale in officina, meno costosi della sostituzione del filtro. È una valida alternativa se il filtro non è danneggiato strutturalmente.
Esistono additivi utili per il DPF?
Sì. Alcuni additivi diesel di qualità aiutano la combustione del particolato e mantengono puliti gli iniettori.
Una rigenerazione forzata è coperta dalla garanzia?
No. È considerata manutenzione ordinaria. La garanzia non copre rigenerazioni forzate né danni causati da uso scorretto.
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Con questi suggerimenti, puoi gestire correttamente l’avviso “Pulizia DPF, mantenere il veicolo in marcia” e preservare le prestazioni della tua auto. Se hai dubbi, contattaci presso Safari Car, la tua concessionaria di fiducia.
Nel libretto di uso e manutenzione della tua vettura è sicuramente riportato qualcosa a riguardo della rigenerazione del DPF come da immagine allegata:
Pulizia DPF (trappola particolato) in corso (solo versioni DIESEL con DPF)
Indicazioni dal Libretto Uso e Manutenzione
Il simbolo si accende a luce fissa per segnalare che il sistema DPF ha la necessità di eliminare le sostanze inquinanti imprigionate (particolato) mediante il processo di rigenerazione.
Il simbolo non si accende ogni volta che il DPF è in rigenerazione, ma solo quando le condizioni di guida ne richiedono la segnalazione al guidatore. Per far spegnere il simbolo mantenere la vettura in movimento fino al termine della rigenerazione. La durata del processo è mediamente di 15 minuti. Le condizioni ottimali per portare a termine il processo vengono raggiunte mantenendo la vettura in marcia a 60km/h con regime motore superiore a 2000 giri/min.
L’accensione del simbolo non è da intendersi come un difetto della vettura e non è pertanto necessario recarsi in officina.

ATTENZIONE: NON TRASCURARE LE RIGENERAZIONI, È UNA FASE CRUCIALE CHE, SE IGNORATA E TRASCURATA, PUÒ PORTARE A GRAVI PROBLEMI (ES. USURA PRECOCE FASCE ELASTICHE, PROBLEMI TURBINA ECC…)